Nella vita di ogni fotografo, prima o poi, arriva il momento di acquistare un flash. Sì, lo so: ai più snob piace di più il termine “lampeggiatore”, ma “flash” è più intuitivo e non vorrei che qualcuno cominci a parlare di abbaglianti/anabbaglianti in preda al delirio più totale. 🙂 Tra l’altro, a proposito di termini appropriati e non, qualcuno mi sa dire perchè sugli aerei di linea il comandante parla sempre di “aeromobile”? Chiamarlo “aereo” o “aeroplano” fa brutto ? Fotografare con il flash significa aprirsi un mondo di possibilità tecniche e creative e fare “cose che voi umani non potete neanche immaginare” (cit. Blade Runner).Tuttavia la fotografia con il flash ha delle proprie regole ed il primo passo da fare è capire quali siano le regole principali dell’ esposizione con la luce del flash. Molti fotografi, amatori e professionisti, vi diranno che “la luce del flash rovina le foto”… quando ve lo sentirete dire, sappiate che in realtà la traduzione del messaggio è: “non so usare il flash !” 😀
Fotografare con il flash
La prima regola per imparare a fotografare con il flash è che l’ esposizione con il flash è regolata solo dall’apertura del diaframma. Ok, ma come faccio a sapere quale diaframma utilizzare? Devo ricorrere alla seguente formula:
(NG: f/) = d
dove:
NG = Numero Guida (gli anglosassoni usano la sigla GN, Guide Number). Il Numero Guida è un indice della potenza di un flash portatile, riferito alla sensibilità di 100 ISO e, solitamente ad una lunghezza focale di 50 mm. Ne consegue che maggiore è il numero guida, maggiore è la potenza del flash.
f/ = Valore di diaframma.
d = distanza flash-soggetto. Se il flash fosse staccato dalla fotocamera, d è sempre e comunque la distanza che intercorre fra il flash ed il soggetto, non la distanza fra la macchina fotografica ed il soggetto.
Es.: Il mio Flash ha un NG pari a 38. Voglio fotografare con il flash una modella e, per tenere lo sfondo sfocato, voglio utilizzare un diaframma aperto a f/4. A che distanza posizionerò il mio flash? Risposta: (38/4) = 9,5 metri, avendo impostato 100 ISO
Fin quì tutto ok. Ma come faccio a valutare l’esposizione se volessi lavorare ad Iso 800 ed utilizzare un diaframma pari a f/11? Devo innanzitutto contare quanti STOP ci sono fra ISO 100 e gli ISO che voglio utilizzare; poi utilizzo la scala nominale dei diaframmi come regolo, ovvero mi sposto di tanti stop quanti quelli che ho contato e moltiplico il NG per il valore trovato. Quindi, considerando 800 Iso: da 100 a 800 ISO ho 3 Stop. Utilizzando la scala dei diaframmi (f/ 1, 1.4, 2, 2.8, 4, 5.6, 8, 11, 16, 22, 32) mi sposto di tre stop, ovvero da f/1 arrivo a f/2.8 Ne consegue che il nuovo NG sarà = (38*2.8) = 106,4
Per cui: (106,4 / 11) = 9,6 metri, avendo impostato 800 ISO
Tutti i flash hanno una loro tabella di riferimento che indica come varia il NG al variare della potenza impostata e/o della lunghezza focale. Ad esempio:
Dalla precedente tabella, si nota come aumentando la lunghezza focale della parabola del flash, aumento la sua potenza; difatti il Numero Guida sale di valore. Questo perché una focale più lunga impone un raggio luminoso più ristretto e, di conseguenza, la luce emessa si disperde meno.
Modalità Flash
Ok, ok, ok… ma come fanno i fotografi a fotografare con il flash in tutte quelle situazioni in cui la distanza flash e soggetto varia di continuo?
Il trucco sta nello scegliere la giusta modalità con cui far lavorare il flash.
Ci sono almeno tre modalità differenti:
- Manuale;
- Automatico;
- TTL.
Flash Manuale (Manual Flash)
Il flash emette sempre un lampo alla massima potenza impostata. Utile quando si ha un soggetto che mantiene sempre la stessa distanza dal flash (fotografia di oggetti, ritrattistica statica).
La potenza del flash può essere anche ridotta manualmente a 1/2, 1/4, 1/8…. (ogni volta che dimezzo la potenza del flash, perdo uno Stop di luminosità). Sul flash devo impostare manualmente anche il valore di diaframma e gli ISO. Lavorando in modalità totalmente manuale, potrei impostare un valore di diaframma (f/) sul flash diverso da quello che ho sulla fotocamera; lo stesso dicasi per il valore degli ISO. E cosa succede? La risposta è nelle seguenti regolate:
A) Se chiudo di N Stop il diaframma del flash, rispetto a quello della fotocamera, allora sto aumentando di N Stop l’esposizione con il flash. Esempio: se sto ritraendo una persona ed imposto f/5.6 sulla fotocamera, ma regolo il flash su f/8, allora il soggetto ritratto riceverà + 1 Stop di luce.
B) Se aumento di N Stop gli ISO sul flash, rispetto alla fotocamera, allora sto diminuendo di N Stop l’esposizione con il flash. Esempio: se sul flash ho impostato ISO 400 e sulla fotocamera ISO 200, allora il soggetto ritratto riceverà -1 Stop di luce (a parità di diaframma utilizzato).
Flash in Automatico (Automatic Flash)
Il flash dispone di una propria fotocellula sensibile alla luce che emette. La fotocellula blocca l’emissione del lampo, quando rileva la corretta esposizione. In questo caso il flash, a seconda del diaframma impostato, indica un intervallo di confidenza (distanza minima e distanza massima) entro il quale aspettarsi risultati attendibili. Utile nelle situazioni dinamiche, anche se si possono originare degli errori di interpretazione, dato che ciò che rileva la fotocellula del flash potrebbe non corrispondere esattamente a ciò che rileva l’obiettivo della fotocamera.
Flash in TTL (TTL Flash)
La rilevazione dell’emissione luminosa ed il suo arresto, avviene tramite l’esposimetro incorporato nella fotocamera. In altre parole, flash e fotocamera vedono la stessa scena, attraverso le lenti dell’obiettivo (TTL = Through the Lens). Anche in questo caso il flash indicherà un intervallo di confidenza. Dato che il flash “dialoga” con la fotocamera, i valori di diaframma, ISO e focale, sono aggiornati di continuo con ciò che imposto sulla fotocamera. Utile in tutte le situazioni dinamiche ed anche statiche, sebbene in questo caso sia meno preciso della modalità manuale.
Curiosità: esistono diverse modalità in cui il flash è in grado di lavorare in TTL; tuttavia la loro trattazione esula dagli intenti di questo tutorial.
Il tempo nell’esposizione con il flash
Ma se l’esposizione per il flash è regolata solo dal valore di diaframma, allora il tempo di esposizione che ruolo ha? Semplice, il tempo di esposizione regola la luminosità dello sfondo.
Supponiamo di voler ritrarre una modella che è in una zona d’ombra. Al fine di dare luminosità al suo viso e bilanciare l’esposizione per lo sfondo, potrei scegliere di fotografare con il flash. Supponiamo ancora di valutare l’esposizione in luce naturale per lo sfondo e di avere i seguenti valori: (1/125 sec; f/4) ISO 100
- Se imposto f/4 e tempo 1/125 sec, avrò miscelato ben bene la luce artificiale (flash) con quella ambiente.
- Se imposto f/4 e tempo 1/45 sec, il soggetto sarà correttamente esposto a f/4, tuttavia lo sfondo riceverà uno stop e mezzo di luce in più (da 1/125 a 1/45 sec). Grazie a questa tecnica, posso ridare luminosità a sfondi bui (si parla anche di slow sync, soprattutto per tempi lunghi di esposizione). Ad esempio, se sto fotografando all’interno di una stanza, posso aumentare il tempo di esposizione fino ad avere lo sfondo ben illuminato ed evitare quell’effetto “sfondo buio” tipico di molte immagini scattate col flash. Bisogna però prestare attenzione che un tempo di scatto lungo, implica alcuni accorgimenti per non incorrere in fenomeni di mosso o micromosso.
- Se imposto f/4 e 1/250 sec, il soggetto sarà correttamente esposto a f/4, tuttavia lo sfondo sarà più scuro di uno stop (da 1/125 a 1/250 sec). Oppure… potrò essere nei guai! Il motivo? E’ nel prossimo paragrafo…
Il valore di sincronizzazione (syncro flash).
Tutte le macchine fotografiche hanno un limite entro il quale il flash può lavorare. E’ il valore di syncro (tempo di sincronizzazione) che, nella maggior parte dei casi arriva fino a 1/125 sec. Se si scatta con tempi più rapidi (es. 1/500 sec), una parte dell’immagine risulterà buia, perchè la seconda tendina dell’otturatore è partita mentre il flash ha lampeggiato.
Se, rileggendo la frase precedente, vi sta venendo il mal di testa, sappiate che dovete solo impostare un valore di tempo che non superi quello di sincronizzazione.
Ma allora come si fa a superare la soglia del tempo di sincronizzazione?
La risposta è in una funzione che alcuni flash hanno e che si chiama sincronizzazione veloce (high speed flash; fast play). In questo caso il flash emette una serie di brevissimi lampi che vanno a intercalarsi al movimento della prima e seconda tendina, esponendo tutto il fotogramma. Qualcuno chiami un’ambulanza!
In sostanza la sincronizzazione veloce del flash, ci permette di utilizzare il flash anche quando fuori c’è un sole che spacca le pietre, scegliendo perfino diaframmi aperti. Il rovescio della medaglia è che il flash, in questa modalità, consuma parecchio energia, per cui portatevi dietro un po’ di pile di riserva.
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