Cosa fotografare nei boschi e/o nelle foreste
Camminare in un bosco è molto di più di un salutare esercizio fisico. E’ entrare in armonia con la Natura attraverso i sensi: la bellezza dei colori, il profumo dolce e pungente della resina, lo scricchiolio delle foglie sotto i nostri passi, il frinire degli insetti che si alterna al cinguettio degli uccelli. Boschi e foreste sono anche luoghi ricchi di spunti fotografici, dove ci si può dedicare alla fotografia naturalistica in tutte le sue sfumature. Fiori, funghi, licheni appaiono come mondi nuovi se esplorati con un obiettivo macro, sassi e cortecce ci permettono di arricchire il nostro portfolio con textures sempre nuove, mentre la possibilità di appostarsi ed attendere con pazienza può premiarci con qualche incontro ravvicinato con la fauna autoctona.
Come fotografare i boschi e le foreste
Se vogliamo dedicarci ad un tipo di fotografia più paesaggistica, abbiamo due possibilità: 1) fotografare il bosco dall’esterno (in questo caso è utile un teleobiettivo, ad esempio per fotografare le foreste sul clinale di una montagna), oppure 2) fotografare il bosco dal suo interno. Quest’ultima scelta risulta essere tecnicamente più impegnativa, perché diverse sono le difficoltà che si possono incontrare in fase di ripresa: luce scarsa, confusione visiva, esposizione complessa. Vediamo qualche suggerimento.
Quale attrezzatura può essere utile
Innanzitutto un buon treppiede è il miglior ausilio che ci si possa procurare. Non solo ci aiuterà a scattare foto più nitide, ma soprattutto ci permetterà di ragionare sull’inquadratura. Dal punto di vista compositivo, un bosco è un insieme disordinato e caotico di piante, tronchi e rami che creano molta confusione in una fotografia. La regola d’oro qui è: ”Semplificare!”. Cerchiamo un’inquadratura che ci permetta di allineare più elementi possibili uno dietro all’altro in modo tale da ridurre il disordine. Cominciamo con un obiettivo normale (50mm su fotocamere reflex full frame, oppure 35mm su reflex a sensore ridotto) e, quando abbiamo preso dimestichezza con le inquadrature semplificate, passiamo ad un grandangolo che ci permetta di abbracciare e descrivere uno spazio maggiore. Non preoccupiamoci troppo delle linee cadenti causate dal grandangolo, ma sfruttiamole a nostro vantaggio per creare grafismi e/o un maggior interesse visivo. Se usiamo il treppiede, possiamo permetterci una sensibilità piuttosto bassa (es.: 200 ISO), così da guadagnare in dettaglio, mentre il ricorso a diaframmi chiusi (es.: f/11-f/16) ci permetterà una buona profondità di campo per avere tutto a fuoco.
Fotografare i boschi e le foreste in maniera creativa
Tentiamo anche qualche interpretazione creativa: se, mentre premiamo il pulsante di scatto, muoviamo la fotocamera dall’alto verso il basso otterremo un effetto piuttosto pittorico.
Da ultimo, sfruttiamo le diverse stagioni dell’anno per apprezzare tutto quello che la Natura ha da offrirci.
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